“Nessuno è perfetto”, chissà quante volte abbiamo sentito questa citazione.

Spesso l’abbiamo anche utilizzata per giustificare una nostra mancata prestazione. In sé, questa affermazione, è una incontrovertibile verità. Non si può discutere, anche se la perfezione è il più basso degli standard, dietro il quale spesso ci si nasconde per non aver curato i dettagli.

Proprio per questo Leonardo Da Vinci sosteneva che la perfezione è fatta dai particolari. Anche chi ricopre un ruolo di Leader non è perfetto, ma è soggetto alla variabile della fallibilità umana. Ma, è nelle sue mani, la responsabilità di evitare questi 10 errori di Leadership, che probabilmente molti fanno senza nemmeno rendersene conto (e se proprio non si riescono ad evitare, è nelle mani del Leader rimediare agli errori):

  1. Utilizzare la Mail per le questioni “Urgenti”

Questo è l’errore numero 1, probabilmente il più comune di tutti. Chi non è caduto nella tentazione di inviare un’e-mail con la parola “Urgente” come soggetto e, ovviamente, in maiuscolo? …URGENTE!

Mi risparmio il rimprovero sulla incapacità di dare le priorità e la conoscenza della differenza fra Urgente e Importante. Passo direttamente ad un altro tipo di considerazione, solo per i Leader.

Non cadere in quella trappola, la trappola del fare veloce e pretendere una reazione immediata dal tuo team di lavoro. La mail è uno strumento di lavoro eccellente, ma in nessun caso può essere il modo di comunicare questioni urgenti. Se c’è qualcosa che richiede l’attenzione immediata, meglio risolverlo faccia a faccia o con qualsiasi altro mezzo che garantisca una risposta rapida e concreta.

Quanto meno si evitano incomprensioni e perdite di tempo.

Se poi scrivere “Urgente” trasferisce la pretesa del tuo ruolo di Leader, che siano tutti sull’attenti per te. Appena lo scoprono ci impiegano 4 secondi a mandarti in un luogo, che in un blog non voglio citare; ti dico solo che è maleodorante. In poche parole, perdi potere.

  1. Usare Whatsapp come strumento di comunicazione

È molto difficile trovare qualcuno che non abbia uno smartphone o che non sappia dell’esistenza della popolare Applicazione di Whatsapp per la messaggistica istantanea.

Tuttavia, questo non è un pretesto perché diventi lo strumento per discutere questioni di lavoro, coordinare riunioni, gestire un team, dare la priorità a compiti o comunicare internamente.

La risposta è NO, non farti condizionare dalla velocità delle informazioni. Il rischio è che ci sia un’interpretazione soggettiva di colui che legge diversa dall’interpretazione soggettiva di colui che ha scritto, in questo caso tu che eserciti il ruolo di Leader.

  1. Non difendere la squadra

Questo è un errore grave e molto spesso difficile da rilevare e da rimediare.

La Leadership riguarda il fatto di stare con la squadra sia nel bene che nel male, ma soprattutto un Leader deve supportare i propri collaboratori quando qualcosa non funziona bene. È nel momento del bisogno che si vede un Leader con i suoi comportamenti e atteggiamenti. Quando le cose vanno bene è facile fare il Leader e pretendere la medaglia al valore; anche i tacchini volano con il vento a favore.

I tuoi collaboratori hanno “Ragione” fino a prova contraria, sono “Innocenti” fino a prova contraria. Non come spesso incontro nelle aziende che: sono “Colpevoli” fino a prova contraria o “In torto” fino a prova contraria. In quest’ultimo caso risulta frequente ma, incoerente. Io dal mio Leader mi aspetto di essere difeso e non attaccato. Io come Leader mi aspetto di essere difeso dai miei errori dai miei collaboratori. Così si costruisce una squadra almeno che tu non voglia demolirla per egocentrismo.

Ci saranno sempre problemi e l’importante è non puntare il dito, ma trovare soluzioni. Non troverai mai una via d’uscita se non hai difeso in precedenza la tua squadra.

Per chi fai il tifo?

Se non fai il tifo per la tua squadra e chi ne fa parte, è meglio che a questo errore poniamo rimedio con 2 domande che ci aiutano a riflettere:

  1. Sono io il responsabile del mio “non tifo” nei confronti dei miei collaboratori?
  2. Ho sbagliato a scegliere collaboratori?

Che ti piaccia o no sei sempre tu l’ago della bilancia e non rispondere che è di sicuro la “B” per sollevarti dalla responsabilità. Meglio non giocare al ruolo del bue che giudica l’asino cornuto.

In realtà l’errore è spesso dentro di noi che andiamo in competizione con tutti e vediamo minata la nostra figura di leader.

  1. Non saper dire “No”

Dire “SI’” a tutto è un segno di debolezza. Come Leader, devi prendere dei rischi ed essere consapevole che è impossibile piacere a tutti. Imparare a dire “No” è essenziale per rafforzare la tua Leadership, cruciale per non ridurre la tua produttività (se fai più compiti di quanto puoi, ti stresserai e non raggiungerai i tuoi obiettivi).

Imparare a dire di “No” è una bella sfida con se stessi.

  1. Convocare riunioni a sorpresa

Senza un’agenda con gli obiettivi, gli argomenti da trattare e i partecipanti, il tuo incontro sarà tutt’altro che produttivo; sarà un fallimento.

Un errore di Leadership comune è quello di indire incontri a sorpresa, che di solito sono una perdita di tempo sia per la tua squadra che per te.

Mi chiedo come è possibile che nel 2019 si stabiliscono riunioni a sorpresa come il professore faceva l’interrogazione a sorpresa alle scuole superiori. Mi sembra che in azienda stiamo giocando a fare gli agguati. Oppure riunisco le persone a sorpresa con l’unico e ormai consolidato motivo: rimproverare!

Comportarsi da adulti e non da bambini è un buon punto di partenza. In più c’è una profonda differenza fra CONTROLLO e PROSPETTIVA.

Partecipa solo a quegli incontri che sono indispensabili e ti aiutano a migliorare la tua gestione.

  1. Rinunciare al cambiamento

Il Leader deve essere il motore del cambiamento. Il ruolo del leader esiste in particolare per gestire i momenti di switch. Tuttavia, la paura dell’ignoto ci rende resistenti al cambiamento per natura. Il risultato è uno dei peggiori errori di leadership che possiamo fare: rimanere bloccati come professionisti e demotivare tutto il nostro team.

Quanti Leader o presunti tali ho già incontrato quest’anno, che se la fanno sotto di fronte a un cambiamento organizzativo. Che poi mi devono spiegare quando è possibile sperare che un’azienda sia stanziale e ferma nelle proprie strutture consolidate in un mercato turbolento come quello attuale. Un’illusione!

Per risolverlo, apri la tua mente, impara ad andare nel tuo “al di là” personale e ricompensa i coraggiosi atteggiamenti e le nuove proposte dei tuoi lavoratori.

  1. Ciò che non si misura non si gestisce

Un leader è, soprattutto, un grande team manager. Per coordinare le persone, è necessario stabilire sistemi di monitoraggio per verificare lo stato di ogni attività o progetto.

È un errore comune essere contenti di essere informati via e-mail o di chiedere una volta ogni tanto su questo o quel problema. Addirittura una volta delegato dimenticarsi che si è delegato. Delegare non vuol dire Scaricare il Barile.

Non accontentarti del riepilogo occasionale del dipartimento e crea una struttura che ti aiuterà a coordinare e verificare se gli obiettivi sono raggiunti o meno. Devi essere sul pezzo dello stato avanzamento lavori, non puoi dimenticarti del tuo cantiere o, peggio ancora, far finta di niente.

  1. Non prendersi il tempo per pensare

Migliorare i processi, correggere errori, identificare problemi, risolvere conflitti, velocizzare la comunicazione tra i membri del team, ecc., Sono tutti compiti per il e da leader.

Per realizzarli, è necessario prendersi del tempo per riflettere, che molti leader non considerano nemmeno; questo è un ostacolo nel modo di implementare i miglioramenti.

Non commettere lo stesso errore, non farti sopraffare dalle faccende quotidiane.

  1. Confondere la delega con gli ordini

Un errore imperdonabile, che qualsiasi manager o leader può fare, è confondere la delega delle attività con gli ordini impartiti.

Delegare correttamente implica, non solo che ci affidiamo all’altra persona per svolgere il lavoro, ma anche ai nostri metodi di lavoro, rispettiamo le scadenze stabilite in precedenza e, naturalmente, accettiamo anche che l’altra persona possa commettere un errore.

  1. Non accettare errori

L’abbiamo detto all’inizio: “Nessuno è perfetto”.

Supponendo che abbiamo torto dovrebbe essere un motto per ogni leader, invece di uno degli errori di leadership più comuni. Inoltre, accettare i propri errori ti renderà un leader molto più forte e rispettato nella tua organizzazione.

La vulnerabilità è sinonimo di forza. La supponenza, l’arroganza, la prepotenza sono sinonimi di debolezza.

Abbiamo bisogno di ESEMPI coerenti e concreti nel quotidiano, abili ad usare logica e follia creativa anche se esposti alla vulnerabilità della fallibilità umana. “Persone Speciali”, prima ancora che Capi.

Tutte le organizzazioni hanno bisogno di Leadership. Ne hanno bisogno per rafforzare l’identità, migliorare la cultura, creare senso di appartenenza, rendere le persone orgogliose e soddisfatte del proprio lavoro. Ne hanno bisogno, in particolare, quando sono chiamate a misurarsi con cambiamenti turbolenti e pressanti, le persone devono operare in condizioni di stress, il futuro appare incerto e minaccioso. Avere un pilota del futuro,  risulta vincente.

A tutti noi, prima o poi, spetta il ruolo di Leader. Ci è richiesto di svolgere il ruolo di guida di qualcuno che a noi si affida e che da noi dipende. Con tutti, il senso della Leadership, consiste nel forgiare opinioni, desideri e priorità, all’insegna non di un “Io” potente ma di un “Noi” efficace.

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Grazie e Buona Giornata.

Loris Comisso

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