“Chi mi ama, mi segua” diceva il rivoluzionario slogan dei jeans Jesus nel 1973. Per farsi seguire e aver “seguaci”, però, ogni leader sa che è necessario conquistarsi la fiducia degli altri, prima di tutto dei propri collaboratori. Come farlo diventa una competenza essenziale per essere leader, per qualcuno innata, per altri da acquisire seguendo alcune regole, facili da apprendere. La fiducia però può anche andar persa perché collegata a requisiti che le persone verificano di rettitudine, responsabilità, capacità e moralità.

La fiducia reciproca in un gruppo crea l’opportunità di sentirsi uniti, “fare squadra”, e di condividere i propri obiettivi, gli sforzi per raggiungerli, le vittorie e anche le difficoltà, rendendole meno amare. La fiducia è soprattutto una scelta. Quando scende, fa calare la velocità dell’operatività aziendale e aumentare i costi; quando cresce, sale anche la velocità mentre i costi diminuiscono. È quindi legata alla profittabilità economica a doppia mandata.

Chi semina fiducia nella propria azienda, inizierà ad avere a poco a poco raccolti sempre più abbondanti con ritorni economici, organizzativi e relazionali per la propria azienda e non solo. Finirà per essere un driver di crescita anche per la società circostante perché le persone staranno svolgendo quel ruolo sociale legato all’abbondanza che è lo scopo che siamo chiamati a realizzare ogni giorno.