Chi fa parte della Classe Dirigente spesso riconosce che, la visione di un Film o di uno spezzone dello stesso, può rivestire un ruolo considerevole nella propria formazione personale, con aspetti determinanti anche nella propria evoluzione professionale.

Il cinema e i suoi protagonisti come insegnanti. Chissà quante volte ci siamo fatti ispirare da frammenti cinematografici, tratti da film come il Gladiatore, Rocky, Ogni Maledetta Domenica, Profumo di Donna, The Wolf of Wall Strett, ecc.; pellicole il cui protagonista, che fosse Sylvester Stallone, Leonardo Di Caprio o Al Pacino, col suo incedere, stimolava le nostre gesta lavorative.

Chi ha in mano la direzione di un’organizzazione ha un bisogno “speciale” di fonti d’eccellenza per poter avere una visione d’insieme, una metafora, un esempio da seguire, una provocazione, una motivazione, uno stimolo, un’ispirazione e un’emozione.

D’altronde ognuno di noi ha la necessità di avere una marcia in più quando si tratta di soddisfare le proprie ambizioni oppure superare gli ostacoli che gli si presentano dinanzi. Nasce spontanea una domanda:

Quale è il modello più utilizzato di arricchimento del sapere organizzativo?

La risposta è molto semplice e chissà quante volte viene già utilizzata in azienda. La via di apprendimento più utilizzata è attingere all’esperienza di altri, è quella di chiedere ai propri colleghi o pari “Come hanno fatto ad affrontare quella cosa?”

In questo senso, ecco perché anche una veloce riflessione incoraggiata da un film può essere una risposta a un quesito che ci portiamo dentro in materia di Leadership. Ancor di più se quel collega, che eleviamo a mentore momentaneo è il “regista” di quel film, colui che ha la visione d’insieme, colui che sta al di sopra delle parti, colui da cui dipendono tutte le parti in causa, colui che per quella specificità è diventato l’esempio.

Perché ognuno di noi, nel proprio ruolo direzionale, dovrebbe essere il “Regista” capace di organizzare e coordinare attori, sceneggiatura, musica, effetti speciali e trama in un unico film possibile, l’azienda.

Quale miglior occasione svelare un’eccellenza italiana, che sarà ospite al nostro evento formativo Condurre un’Impresa del 19/10/2018 a Pordenone. Un professionista, che nel ruolo di Regista, ha ottenuto molti riconoscimenti di valore come Pupi Avati. Regista del film, fra gli altri, “Il Fulgore di Dony” passato in Rai il 29 maggio 2018.

Liberamente tratto da una sua dichiarazione:

“Scoprii all’improvviso che la commozione che provavo nel fissare la mia Dony mi derivava da un suo fulgore. Dalla compulsazione dei dizionari di sinonimi che posseggo ne ebbi la certezza, la lingua italiana non mi avrebbe offerto alcuna alternativa. Questa la sfida del film, rendere vera, credibile, azzardare addirittura che diventi condivisibile la scelta di Dony. Una scelta probabilmente anacronistica, contro tutto e tutti, in un presente che pare premiare solo l’egoismo. Non sapremo mai se Dony Che si abbia letto il discorso della montagna del Vangelo di Matteo o abbia ascoltato le sollecitazioni di Papa Francesco, tuttavia in quel ‘beati i misericordiosi perché troveranno misericordia’ c’è tutto il fulgore della sua scelta”.

Un Film in cui Pupi Avati non dà risposte, anzi semmai formula domande a tal punto che la “The End” della pellicola è un quesito. Da Regista impegnato, si limita a raccontare una storia originale in un mondo complesso, come quello degli adolescenti alla ricerca di punti di riferimento. L’obiettivo è che il pubblico entri nel modello del mondo di Dony, la protagonista, e provi a comprendere il suo punto di vista e delle persone che la circondano, senza giudizio ma lasciando in eredità emozioni e valori come minimo comune denominatore della storia.

Senza urla, tipiche del nostro tempo, e senza colpi di scena, il Regista si occupa di una società contemporanea senza troppi giri di parole: non usa metafore ma, semplicemente fa calare la sua idea in un contesto attuale, la ricerca dei punti di riferimento.

Il pubblico non può far altro che essere rapito dal racconto, con scelte forti e creare una propria idea: vedere nelle scelte della protagonista un “colpo di testa” o un grande sentimento.

Scommetto che non ci hai mai pensato!

Chissà quante volte nel tuo ruolo di Direzione Aziendale hai avuto la tua Storia Originale e, in questa storia originale, altrettante volte avresti voluto la bacchetta magica per comprendere i punti di vista, capire il modello del mondo degli altri o far capire il tuo e prendere decisioni per te giuste ma fuori dal pensiero comune.

Ancor di più, ciò che capita in azienda, ogni giorno, è dover interpretare la società contemporanea di natura mutevole e creare continuamente un mind set consapevole, dei punti di riferimento all’interno del contesto aziendale, pervaso dalla variabile come costante.

E per chi ha un’azienda chissà quante volte si è domandato tra sé e sé se Condurre L’impresa, su cui è seduto, sia effettivamente il risultato di un “colpo di testa” o di un grande sentimento.

La realizzazione di un’impresa nasce da un sogno e dalla determinazione e capacità di chi ha creato questo progetto prima nella sua mente e poi nella realtà.

Un’iniziativa non semplice, ma se a guidare il Leader sono il talento, la creatività e la visione, anche i traguardi più difficili diventano possibili. Queste potenzialità sono in ognuno di noi e partecipando a questo talk-show educativo scoprirete come individuarle e renderle parte integrante della vostra vita per raggiungere grandi obiettivi.

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Te ne anticipo solo uno che, tra di noi, avrà il ruolo di quel collega a cui fare le domande: il regista Pupi Avati, che per il 19 ottobre diventerà il nostro “collega” a cui porre la domanda “Come hai fatto a fare quella cosa?”

Perché da Professionista a Professionista l’esperienza degli altri ci arricchisce.

Loris Comisso

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