Come studente di Leadership, sono sempre stato affascinato dall’idea di ciò che rende un Leader degno di questa etichetta.

Perché certe persone ispirano naturalmente fiducia, lealtà e duro lavoro, mentre altre (che possono avere la stessa visione e intelligenza) inciampano appena aprono bocca?

È una domanda senza tempo e non esiste una risposta semplice.  Dopo anni di studi sono arrivato a credere che abbia a che fare con i diversi modi in cui le i Leader stessi affrontano le avversità.

In effetti, uno degli indicatori più affidabili della vera Leadership è la capacità di un individuo di trovare significato negli eventi negativi e di imparare anche dalle circostanze più difficili. Detto in altro modo, le abilità richieste per vincere le avversità ed emergere più forti e più impegnati, sono le stesse che rendono un Leader stra-ordinario.

I Leader di spicco del mondo degli affari lo sanno che sono le esperienze intense, spesso traumatiche e non pianificate a trasformarli come persone. Sono quelle stesse esperienze la fonte di capacità distintive di Leadership.  Una prova impegnativa è un punto di profonda autoriflessione, che costringe a mettere in discussione chi siamo e che cosa conta per davvero per ognuno di noi. Un momento forte della vita permette di chiarire i propri valori, mette in discussione i presupposti, affina il giudizio.

Da questi momenti, a volerne trarre giovamento, ognuno di noi ne può uscire più forte e più sicuro di sé, più consapevole del proprio talento e dello scopo personale e professionale.

I momenti che segnano la Leadership possono assumere molte forme. Alcuni sono eventi “violenti” e potenzialmente “letali”. Inutile che sto a citare la Pandemia di Coronavirus in questo inizio 2020. Altri sono episodi più legati all’insicurezza.  Ma qualunque sia la portata, le persone creano una narrazione (si direbbe Storytelling…) attorno ad essa, una storia di come queste situazioni sono state sfidate, di come hanno incontrato il nemico e sono diventati Leader migliori attraverso la rivelazione, che ognuna delle storie porta con sé.

Quali sono queste rivelazioni?

• Imparare dalle differenze

Un’esperienza forte è un atto di trasformazione attraverso il quale un individuo arriva a un senso di identità nuovo. Forse non sorprende che uno dei cambiamenti più importanti è la percezione e il rapporto col giudizio.  Essere vittima di un pregiudizio è particolarmente traumatico perché costringe un individuo a confrontarsi con un’immagine distorta di se stesso e spesso scatena profondi sentimenti di rabbia, smarrimento e persino rinuncia. Nonostante tutto, l’esperienza col pregiudizio è per alcuni un evento chiarificatore. Attraverso di essa, ottengono una visione più chiara di chi sono, il ruolo che svolgono e il loro posto nel mondo.

• Prendere Forza dal Buio

Spesso la nostra gestione delle emozioni è come quel bambino che ha paura del buio e che ha bisogno dei genitori per addormentarsi. Esperienze forti, a volte traumatiche, portano con sé un dono inaspettato, la capacità di gestione delle emozioni, in particolare della paura. La paura ha spesso una semplice strategia per essere sciolta. Quella di attraversare l’esperienza necessaria e percorrere la strada che spesso abbiamo evitato, proprio per paura.

• Soddisfare Grandi Aspettative

Questo è spesso il risultato, se decidiamo di attraversare il sentiero delle esperienze traumatiche. Usciti dal tunnel è molto più facile tracciare una strada che soddisfa le nostre ambizioni e perché no anche le aspettative di coloro che hanno sempre creduto in noi.  Da questo punto di vista mi viene da pensare a Leonardo Del Vecchio, uno degli uomini più ricchi in Italia. Orfano di entrambi i genitori, fin da piccolo, è riuscito ad attraversare la sua personale “Selva Oscura”, oggi è il Presidente di Luxottica, uno dei più grandi colossi nazionali. Fra l’altro un Leader ben voluto dalla totalità di coloro che lavorano per lui.

Quindi, cosa ha permesso a queste persone non solo di far fronte alle situazioni difficili, ma anche di imparare da esse?  

I grandi Leader possiedano quattro abilità essenziali che corrispondono a quelle persone capaci di trovare un significato di un’esperienza negativa. Il primo è la capacità di coinvolgere gli altri nella condivisione del significato di ciò che accade. La seconda è una storia distintiva e avvincente. Il terzo è un senso di integrità (incluso un forte insieme di valori).  Ma l’abilità di gran lunga più importante delle quattro è la “Capacità Adattativa”, l’adattabilità.  Questa è, in sostanza, creatività applicata, una capacità quasi magica di trascendere le avversità, con tutte le sue sollecitazioni, e di emergere più forte di prima.

È composta da due qualità primarie: la capacità di cogliere il contesto e la resistenza.  La capacità di cogliere il contesto implica la capacità di valutare un insieme di fattori, che vanno dal modo in cui gruppi di persone diversi interpreteranno un determinato comportamento per essere in grado di mettere una situazione in prospettiva. Senza questo, i Leader sono completamente persi, perché non possono connettersi con i loro follower. In più, la perseveranza e la tenacia, che consentono alle persone di emergere da circostanze devastanti, senza mai perdere la speranza.

È la combinazione di resistenza e capacità di comprendere il contesto che, soprattutto, consente a una persona non solo di sopravvivere a un calvario, ma di imparare da esso e di emergere più forte, più impegnato che mai.  Questi attributi consentono ai leader di crescere dai loro incidenti di percorso, anziché essere distrutti da loro, per trovare opportunità in cui gli altri potrebbero trovare solo la disperazione. Senza dimenticare che nulla capita senza che noi abbiamo già le capacità per superarla.Non si può controllare tutto.

Questa è roba da vera Leadership. Queste qualità si possono imparare.

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Grazie e Buona Giornata

Loris Comisso