Ecco cinque vantaggi pratici per allenare e sviluppare l’Intelligenza Emotiva:

1.     Riduzione dell’ansiaL’ansia è il risultato di una condizione di insicurezza. Sintonizzarsi sui propri sentimenti, dunque, permette di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e avere più controllo sulla situazione che si sta vivendo. «Identificare e valutare le proprie emozioni, infatti, è il modo più efficace per poterle gestire.

Inoltre, assumersi la responsabilità del proprio modo di sentire, è una strategia che ci evita di diventare preda di emozioni negative», fa notare Ni. A questo proposito, per esempio, uno studio della Yale University conferma che entrare in contatto con le proprie emozioni, permette di prendere decisioni migliori nei momenti di difficoltà, cosa che, a sua volta, riduce il rischio di trovarsi in una spirale di situazioni ansiogene.

2.    Miglioramento dell’autostima. L’intelligenza emotiva è legata a doppio filo all’autostima. «È difficile, infatti, sentirsi bene con se stessi, quando non ci si conosce. Quando accresciamo la nostra Intelligenza Emotiva, invece, contribuiamo anche a una positiva valutazione del nostro io», prosegue Ni. Essere onesti con se stessi, infatti, permette di considerare obiettivamente i propri punti di forza, le qualità, ma anche i lati deboli e le strategie per migliorarli.

L’intelligenza emotiva, inoltre, è considerata un forte determinante dell’autostima anche per un’altra ragione: le competenze del vivere sociale, che si traducono nell’essere accettati dai pari, dall’avere relazioni stabili e soddisfacenti, hanno un effetto diretto sulla percezione di sé. Cosa amplificata nell’epoca dei social network.

3.    Gestione delle emozioni negative. L’Intelligenza Emotiva ci aiuta a non essere preda delle nostre emozioni. «È importante notare che lo stress può impattare in maniera negativa sulla propria Intelligenza Emotiva perché nei momenti di difficoltà, le persone tendono a chiudersi in se stesse. Per questa ragione bisognerebbe impegnarsi per sviluppare tecniche e strategie che aiutino a ridurre il sovraccarico emotivo in situazioni critiche», aggiunge l’esperto.

Inoltre, soprattutto nell’ambiente professionale, permettere alla propria rabbia di avere uno sfogo, può essere altamente controproducente. «Per gestire le proprie emozioni negative, il vecchio consiglio di fare un profondo respiro e di contare fino a dieci è uno fra i migliori che si possono dare perché aiuta a sintonizzarsi su una modalità meno reattiva», osserva Ni.

Se la rabbia non passa, meglio rimandare la conversazione, e lo stesso vale se la persona adirata è il nostro interlocutore. Per non farsi trovare impreparati da queste situazioni, bisognerebbe giocare d’anticipo: «Per esempio, se so che certi problemi emergono durante una riunione di lavoro, posso mettere per iscritto le criticità che immagino di dover incontrare e quale sia la risposta più adatta per affrontarle», consiglia l’esperto.

4.    Desiderio di costruire relazioni con altre persone. Riconoscere le emozioni delle altre persone è un esercizio altrettanto importante per migliorare la propria intelligenza emotiva. Non da ultimo, è anche un modo per semplificare l’esistenza, soprattutto nel caso di un conflitto. Quando ci si scontra, le persone si mettono sulla difensiva. Validarle, ovvero dimostrare che le si comprende, è una forma di comunicazione che aiuta ad abbattere le barriere. Si può provare con frasi del tipo: “So che sei molto arrabbiato in questo momento, puoi spiegarmi come ti senti, cosa possiamo fare in proposito?”», suggerisce Ni. Una volta sperimentata questa modalità comunicativa verrà naturale metterla in atto quando necessario e questo migliorerà la predisposizione, l’apertura e l’empatia verso le altre persone.

5.    Capacità di rialzarsi dai momenti difficili. Infine, l’Intelligenza Emotiva ha a che fare anche con la capacità di rimettersi in piedi, con la possibilità di trasformare esperienze e situazioni negative in una palestra di vita. «Quando lavoro con gli imprenditori della Silicon Valley, noto che sono caratterizzati da una grandissima forma di resistenza mentale. Ovvero: non si arrendono mai, per ogni situazione difficile che incontrano, cercano sempre punti di vista alternativi», spiega Ni.

6.    Questo approccio ai problemi abbatte le probabilità di sentirsi sconfitti da una situazione. Come ci si allena a questo modo di pensare?

L’importante è porsi le domande giuste. Chiedersi: cosa posso imparare da questa esperienza? Oppure: in che modo questa può essere un’opportunità? Sono modi per sviluppare un atteggiamento “elastico” nei confronti degli avvenimenti che ci succedono», conclude l’esperto.

Come alleni la tua intelligenza emotiva?

Scrivilo nei commenti.

Grazie e BUONA GIORNATA.

Loris Comisso

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